140° anniversario della nascita di Umberto Boccioni, l’ iniziativa dell’Associazione Anassilaos
In occasione del 140° anniversario della nascita di Umberto Boccioni (19 ottobre 1882) l’Associazione Culturale Anassilaos ha riproposto presso la propria sede la biografia umana e artistica dell’artista alla luce dei diari, delle lettere e dei manifesti da lui promossi, realizzati e firmati, riproponendo la ricerca realizzata dall’Associazione Culturale Anassilaos nel 2016 (centenario della morte dell’artista) –poi confluita nel video di Giacomo Marcianò – che ha analizzato l’opera dell’artista inserendola nel complesso momento storico e artistico italiano ed europeo nel quale maturò, con il Futurismo lanciato da Marinetti, anche la sua vocazione di pittore e scultore nonché di teorico dell’arte, in un serrato confronto con le correnti artistiche più vive dei primi anni del Novecento, dall’Impressionismo al Divisionismo fino al Cubismo e al simbolismo nordico di Munch.
Al video, reperibile sul canale You Tube e sul sito facebook dell’Associazione Culturale Anassilaos a partire dal giorno 19 ottobre (data di nascita dell’artista) hanno prestato la loro voce Antonella Postorino, Pina De Felice, Biagio D’Agostino, Lilly Arcudi, Pino Papasergio, Daniela Scuncia, Carlo Menga, Claudio Sergi. Per quanto sia nato quasi per caso nella città della Fata Morgana, in una casa ubicata in via Cavour 42 , andata distrutta nel terremoto del 28 dicembre 1908 – (soltanto una lapide, dirimpetto a Piazza Duomo, ne ricorda il luogo di nascita) – dove il padre lavorava come impiegato presso la locale Prefettura e sia vissuto poco a Reggio e successivamente a Catania per appena due anni, dal 1898 al 1899, Boccioni ha maturato, secondo taluni studiosi, una formazione “meridionale” considerata fondamentale per gli sviluppi successivi della sua arte.
Il compianto storico dell’arte Luigi Tallarico cita a tal proposito un passo dello stesso fondatore del Futurismo, Filippo Tommaso Marinetti “Da pupo a Reggio Calabria e da giovanetto a Catania…egli conobbe intimamente il capriccio dei venti, la varietà delle navi, l’ambizione romantica delle nuvole, le morbosità perfide e maligne delle correnti marine…Certo gli furono amici i limoneti e gli aranceti con le loro masse di verde variegate d’oro giallissimo sul turchino intenso del mare. Si inerpicò per fianchi delle montagne che armonizzano…la selvaggeria africana dei fichi d’india con la delicatezza dei fogliami dell’olivo, il candore delle spiagge e l’ombra dei piroscafi all’ancora”. E Reggio Calabria restò senza dubbio nel suo cuore. Non a caso tra i lavori dell’artista nella grande mostra a Milano del 2016 “Umberto Boccioni (1882-1916): genio e memoria. Mostra a Palazzo Reale” è stato esposto un disegno, di proprietà privata, che rappresenta le vittime del terremoto.