Hip-Hop movimento culturale che ha fatto storia
Più che una danza, questo è uno stile di vita, che ha rivoluzionato un modo di pensare e di vestirsi. La cultura hip hop deriva da molti generi, e principalmente dal ritmo dei tamburi africani e dalla capoeira brasiliana.
Il movimento ha mosso i primi passi tra le comunità afroamericane e latine del quartiere Bronx di New York, nell’anno 1973. I promotori musicali sono stati i DJ’s Kool Herc e Afrika Bambaataa che hanno coniato il termine hip hop e influenzato molti giovani a esibirsi sulle strade, utilizzando la danza come sfogo al posto di risse e combattimenti tra bande.
Per i ballerini da strada chiamati street dancer, la musica diventa espressione: muovere il corpo, esternare la propria personalità e usare un abbigliamento particolare.
Negli anni ’80 questa cultura ha subito una forte espansione varcando i confini americani e diffusa in tutto il mondo, generando un fenomeno commerciale e sociale, rivoluzionando il mondo della musica e del design.
Gli street dancer usano una terminologia per definirsi:
- L’Mc è il cerimoniere, colui che intrattiene il pubblico con il suo rap;
- DJing è il dj che utilizza due giradischi per miscelare diversi brani di musica elettronica;
- Freestyle, colui che ha la capacità di inventare qualcosa di nuovo e interpretare le regole a proprio piacimento;
- Writing, è l’appassionato dell’arte dei graffiti introdotto dai portoricani;
- il Breaker, esprime il suo messaggio con strabilianti evoluzioni.
Il B-boying o breakdance è la disciplina più spettacolare della cultura hip hop, è una danza molto acrobatica che arriva a contatto col suolo. È caratterizzata da passi e movimenti che vanno dalle rotazioni (spins & glides), movimenti frammentari (freeze), passi acrobatici (evolution) e movimenti di mimo (electric boogee).
La storia della Breakdance si divide in 3 fasi: The Bluespirit (1968-1974), Foundation (1975-1979) e Powermove Era (anni ’80). In questo periodo si ebbe la maggiore espansione globale, si organizzarono eventi e sfide come quella celebre al Lincon Center di New York nel 1981.
Los Angeles diventò anche uno scenario importante dei b-boys grazie ai 2 film storici “Breakin” del 1984 e “Breakin 2”. Erano gli anni in cui la breakdance sbarcò in Italia e riscosse grande successo, dove molti giovani cercavano di imparare i passi, ma solo in pochi riuscivano nell’impresa, data la grande difficoltà tecnica.
Negli anni ’90 la breakdance è scomparsa dalle strade e dagli occhi del grande pubblico, per essere poi riscoperta a partire dal 2000 nelle scuole di danza, palestre, videoclip, musical e film ambientati all’hip hop.
Il riflesso di questa cultura “urbana” ha rivoluzionato anche il campo della moda e del design.