GERACE, la roccaforte dello sparviero
Annoverato tra i borghi più belli d’Italia, il centro urbano di Gerace conserva ancora oggi quel fascino medievale, presente nell’architettura dei suoi edifici. La cittadina situata nel territorio della Locride è disposta su un altopiano roccioso a 492 mt. di altitudine.
Nell’antichità, grazie alla sua posizione era possibile controllare una vasta area della costa jonica. Venne fortificata dai bizantini e circondata da solide mura con porte urbiche di accesso per difendersi dagli invasori. Successivamente, con la dominazione normanna, ebbe il suo massimo splendore e vide sorgere importanti monumenti, tra cui il maestoso castello.
Il suo nome potrebbe derivare dal greco Hierax (sparviero), secondo la leggenda che narra la fuga degli abitanti della costa verso i monti, seguendo il volo di uno sparviero.
Il centro urbano è disposto su tre nuclei: Borgo Maggiore, Borgo Minore e Città Alta, accessibili con i suoi ingressi tramite porte ad arco. Le stradine interne e le sue piazzette erano lastricate con pietra viva, e percorrendo le sue viuzze risaltano le ricchezze artistiche dei sontuosi palazzi storici con portali in pietra lavorata da scalpellini del luogo. Alcuni Palazzi nobili si affacciano sulla Piazza del Tocco, una delle più importanti del paese, dove fa bella mostra una fontana del ‘600. L’antico borgo presenta anche numerose chiese edificate nel corso dei secoli, tra cui la famosa Cattedrale di S. Maria Assunta dichiarata bene architettonico di interesse nazionale. La costruzione terminata in epoca normanna, ebbe nel corso dei secoli danneggiamenti e crolli causati dal terremoto del 1783, a cui seguirono lavori di restauro. All’interno della Basilica si trova una cripta con pianta a croce greca, belle decorazioni in marmo, antiche statue e paramenti sacri pregiati realizzati da artigiani locali e napoletani.
La parte alta di Gerace è dominata dall’imponente Castello normanno, di cui rimangono solo pochi ruderi. Circondato da maestose mura difensive, possedeva ingegnosi sistemi di canalizzazione delle acque piovane, un piccolo oratorio bizantino, un’ampia armeria e un ponte levatoio che si abbassava sul lato orientale. Nella parte antistante vi è un piazzale, chiamato “Baglio” dedicato forse al nome di un magistrato.
Delle dodici porte che davano accesso ai borghi del paese, oggi ne sono rimaste soltanto quattro: Porta del Sole, Porta dei Vescovi, Porta Santa Lucia. Tra le antiche tradizioni tramandate dai geracesi, vi è un fiorente mercato dell’artigianato, con produzione di ceramiche, statue di terracotta e valenti pittori che hanno esportato le sue opere in diverse località italiane. È possibile visitare il laboratorio di tessitura artigianale e la mostra d’arte permanente di Salvatore Campiti.
Testi e foto Giuseppe Filice