Ecojazz a Ecolandia, l’intimismo di Luca Baldini al piano e la magia coinvolgente del Francesco Cafiso 4et entusiasmano il pubblico
La voce dell’anima affidata ai tasti animati da Luca Baldini e l’energia e il ritmo ispirato al miglior Jazz di tutti i tempi con il tocco geniale e creativo del talentuoso sassofonista Francesco Cafiso e del suo straordinario quartetto composto da Dario Deidda al basso elettrico acustico, Mauro Schiavone al piano e Marco Valeri alla batteria.
Una serata intensa e pregna di emozioni in questa ventinovesima edizione di Ecojazz Festival, con la direzione artistica di Giovanni Laganà, dedicato alla memoria del giudice Antonino Scopelliti e a tutte le vittime per la giustizia.
Gran finale del festival oggi pomeriggio, alle 18.45 sull’Oasi Contemplazione del parco Ecolandia, con il progetto originale per Ecojazz, I Suoni dell’Urlo del Tramonto sul Mediterraneo affidati quest’anno all’Estemporaneo Jazz Quartet composto da Enzo Baldessarro al contrabbasso, Nicola Caminiti al sax, Emiliano Laganà alla batteria, Gabriele Mitelli alla tromba.
I moti del cuore e la loro dimensione squisitamente interiore hanno trovato nella sensibilità musicale di Luca Baldini un fine interprete. Il pianista, fondendo le arti, è diventato pittore e, intingendo le dita nei tasti bianchi e neri, ha dipinto in note la gioia, il travaglio, il tormento e la speranza, la nostalgia e l’amicizia, dedicando anche un brano al direttore artistico di Ecojazz, Giovanni Laganà. La serata ha poi riservato un viaggio entusiasmante nella musica Jazz nel segno del grande Charlie Parker, nel centenario della sua nascita, con Francesco Cafiso e il suo strepitoso quartetto.
“Sono stato molto felice di tornare ad EcoJazz – ha commentato Francesco Cafiso – e ringrazio ancora Giovanni Laganà per l’invito. E’ stato un bellissimo concerto, abbiamo sentito il calore pubblico, il loro entusiasmo, la loro energia. Tutto questo ci sostiene nel nostro intento di cercare e trovare la nostra voce musicale, il nostro suono di gruppo, la nostra impronta anche quando, come in questa occasione, ci ispiriamo ad un grande come Charlie Parker, figura imprescindibile per ogni jazzista, specie per chi suona il sassofono contralto come me. Per me la musica è comunicazione e condivisione e quando il pubblico, come questo di Ecojazz, è così ben predisposto all’ascolto, tutto è fluido e l’incontro è magico”, ha concluso Francesco Cafiso che nel ricco repertorio proposto a Ecolandia ha inserito anche qualche sua composizione come Arturo’s Bull, dedicata allo scultore suo conterraneo siciliano, originario di Vittoria e naturalizzato statunitense, Alberto Di Modica e autore appunto del celebre Toro di Wall Street a New York.
Tra il pubblico di EcoJazz anche il giornalista e scrittore Enzo Capua, originario di Reggio Calabria, da tempo ormai a New York dove, nel segno di Umbria Jazz, contribuisce alla valorizzazione del Jazz italiano nel mondo.”Francesco Cafiso è una delle figure più importanti del Jazz italiano. All’età di 13 anni suonò a Umbria Jazz a New York; impressionò il pubblico e fu una scoperta sorprendente. Francesco è cresciuto negli anni, progredendo artisticamente e divenendo un sassofonista dal fraseggio straordinario e dalla grande capacità di comporre. E’ un grande orgoglio per il Jazz del Sud ma, direi, anche per il Jazz italiano che nel mondo si distingue per l’attenzione alla melodia, ereditata dalla tradizione operistica e della canzone, per la notevole sensibilità e per l’originalità del linguaggio. Questo parco Ecolandia, poi, è la location ideale per manifestazioni importanti come Ecojazz diretto da Giovanni Laganà e anche per iniziative che educhino i giovani alla musica e al Jazz. Le Istituzioni dovrebbero crederci e investire di più”, ha sottolineato Enzo Capua.
Altre emozioni e altre suggestione attendono il pubblico di Ecojazz in occasione del consueto concerto al crepuscolo. Appuntamento alle 18.45 sull’Oasi Contemplazione del parco Ecolandia, con il progetto originale per Ecojazz, I Suoni dell’Urlo del Tramonto sul Mediterraneo, curato quest’anno dall’Estemporaneo Jazz Quartet.
“Ci sono tramonti e tramonti. Sempre attesi e mai uguali, accompagnano un viaggio dove ogni colore é un linguaggio sonoro suggestivo e accattivante. Partendo dal jazz, il quartetto atipico, composto da Enzo Baldessarro al contrabbasso, Nicola Caminiti al sax, Emiliano Laganà alla batteria, Gabriele Mitelli alla tromba, darà vita a melodie, ritmi ed armonie originate dall’incontro che unisce il vissuto di ognuno all’imprescindibile desiderio di comunicare emozioni. Elemento predominante l’improvvisazione di note emanata all’istante, nell’attimo magico in cui si sfiorano le corde mentre fiati e percussioni si cercano danzanti e mutevoli stimolando, trasformando e conservando tinte e sfumature di impronta mediterranea. Un feeling che, avvalendosi di una consolidata tecnica strumentale, inviterà il pubblico ad abbandonarsi alla bellezza dei suoni variegati; a contemplare e a godere dei toni caldi di albe e tramonti che, di sicuro, non scorderemo”, spiega Luisa Nucera, collaboratrice di Art & Lab Jazz Clef, progetto culturale multidisciplinare nato su impulso di Enzo Baldessarro al quale aderiscono musicisti che spaziano tra i vari generi attraverso uno studio attento del Jazz.
Conferma così uno degli appuntamenti più attesi EcoJazz, manifestazione promossa dall’associazione Art Blakey, in partenariato con l’associazione Azimut Alta Formazione e il Parco ludico tecnico ambientale Ecolandia, con l’adesione della fondazione Antonino Scopelliti, della fondazione Cassa di Risparmio Calabria e Lucania, dell’associazione Calabrese di Epatologia, del Touring Club Reggio Calabria e di Reggio in Jazz, e con il patrocinio della Regione Calabria, della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria.
Enzo Baldessarro
Musicista, compositore e docente di Contrabbasso presso il Conservatorio di Musica “Stanislao Giacomoantonio” di Cosenza.
Vanta prestigiose collaborazioni con i chitarristi jazz Gigi Cifarelli, Claude Barthélémy, Giancarlo Mazzù, il pianista Salvatore Bonafede, la cantante jazz-blues americana Joan Cartwright, il percussionista cubano José Luis Quintana “Changuito”, il batterista Horacio “El Negro” Hernandez, Mike Stern e Alain Caron.
Ha già all’attivo 25 produzioni discografiche, tra cui la recente J.S.Bach invenzioni e Sinfonie… rivisitate in chiave di basso elettriche. Empatia (Jazz Fusion) è la prossima in uscita a settembre, in collaborazione con 14 musicisti di tutta Italia.
Nicola Caminiti
Pluripremiato sassofonista, compositore e docente, dopo il master in Sassofono classico nella sua Messina, ha conseguito presso la Manhattan School of Music di New York la laurea in Jazz. Negli Stati Uniti ha avuto l’opportunità di condividere il palcoscenico con maestri del calibro di Billy Childs, Stefon Harris, Ingrid Jensen, Joe Lovano, Pedrito Martinez, Arturo O’Farrill, Logan Richardson, Bobby Sanabria, Manuel Valera.
Parallelamente alla sua attività negli Stati Uniti, Nicola Caminiti ha collaborato e si è esibito anche in occasione dei più prestigiosi festival Jazz in Italia come Umbria Jazz, Veneto Jazz, Vicenza Jazz, Firenze Jazz Club e ha stretto sodalizi artistici con Mimmo Cafiero, Emanuele Filippi, Emanuele Primavera, Michelangelo Scandroglio e Luca Zennaro, con il quale ha inciso due album Javaskara (2018) e When Nobody’s Listening (2020) con Caligola Records.
Emiliano Laganà
Formatosi nella classe di percussioni (batteria, vibrafono, marimba, percussioni), nel corso di laurea in Jazz presso il Conservatorio “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, suona batteria, vibrafono, marimba e percussioni. E’ il percussionista dei Mattanza dal 2014.
Ha suonato con Luis Agudo e Luca Baldini, Dan Kinzelman, Francesco Cafiso, Andy Sheppard, Carmine Joanna, Cheryl Porter, Stefano Scarfone, Paolo Sorge, John Tichicai, Carmelo Coglitore e con Francesco Bearzatti. Memorabile il suo concerto improvvisato nel 2010, per il mancato arrivo della band di Curtis Fuller a Ecojazz, con Luca Baldini, John Tichicai e William Parker. Nel famoso studio di registrazione di Peter Gabriel, Real Word Studios, a Londra, ha registrato I need you now di Teresa Mascianà. E’ stato in tour con I Tamburi di Luca Scorziello e ha accompagnato Mario Venuti, Tony Canto, Badara Seck e tanti altri.
Gabriele Mitelli
Classe 1988, ha iniziato lo studio della tromba nel 2009 sotto la guida del maestro Giuseppe Rusconi. Nel gennaio del 2014 il suo primo disco, Hymnus Ad Nocturnum, registrato col suo quartetto, è uscito per l’ etichetta del Parco Della Musica di Roma.
Poco dopo sono stati pubblicati, per l’etichetta Fieldnotes, anche il disco di Nicola di Croce Walkingsoundtraks con Piero Bittolo Bon, Giovanni Guidi, Niccolò Romanin e Joe Rehmer e, per l’etichetta Teriyak records, l’album del collettivo Res, dedicato a John Cage, Alea. Nel 2016 è uscito il nuovo album del duo con Pasquale Mirra (vibrafono), Grove&Move, dal titolo Water Stress, entrato nella top ten di European Jazz Chart. Mitelli ha lavorato anche con Cristina Donà in occasione del suo tour. E’ del 2017 C.R.A.S.H., il nuovo progetto musicale O.N.G. pubblicato con l’etichetta Parco della Musica Records.