Calabria, Covid-19: Bando da 1,2 milioni per le associazioni di volontariato
La Regione scende in campo per sostenere il mondo del volontariato e le associazioni che negli ultimi mesi si sono spesi per contrastare l’avanzata della pandemia da Covid-19.
Sul portale istituzionale della Regione Calabria (nella sezione Sanità) è stato pubblicato un bando, su iniziativa dell’assessorato regionale al Welfare e curato dal dipartimento Tutela della salute, diretto da Francesco Bevere, attraverso il settore Politiche sociali, guidato da Saveria Cristiano, per l’erogazione di finanziamenti a organizzazioni di volontariato o associazioni di promozione sociale impegnate nell’emergenza Covid-19. A disposizione oltre 1,2 milioni di euro, assegnati alla Calabria dal ministero delle Politiche sociali.
«L’emergenza sanitaria – commenta l’assessore regionale al Welfare, Gianluca Gallo – rischia di sfibrare anche quella rete di enti che, grazie all’encomiabile dedizione di migliaia di volontari, da marzo a oggi si sono spesi senza riserve, tra pericoli e difficoltà, per garantire l’integrità del tessuto sociale. Per questo è importante garantirne l’attività, mediante un supporto economico che consenta da un lato di coprire spese importanti sostenute per far fronte al Coronavirus e, dall’altro, di portare avanti progetti basati sulla promozione dei legami sociali e della cittadinanza attiva, nonché di sensibilizzazione sui fondamentali temi della tutela dell’ambiente e della biodiversità».
Le risorse finanziarie saranno destinate ai presìdi impegnati sul territorio, ad esempio, per rispondere ai bisogni fondamentali e alle esigenze straordinarie della popolazione e in particolare delle persone fragili; ad assicurare la funzionalità di centri sociali, aggregativi e ricreativi; a promuovere azioni di sostegno alle persone in condizione di fragilità e di svantaggio al fine di prevenire e contrastare fenomeni di impoverimento, marginalità e di isolamento sociale; a programmare misure di recupero dei beni alimentari e non a fini di solidarietà sociale.
Saranno tenute in considerazione le iniziative messe in campo a partire dall’8 marzo scorso e verranno reputate ammissibili, tra l’altro, le spese sostenute per la gestione di immobili, per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e l’adozione di misure di contrasto alla diffusione della Covid-19, per il personale e i rimborsi spese ai volontari coinvolti nelle attività specifiche.
Il contributo massimo erogabile, anche a fronte di spese ammissibili superiori, è di 7mila euro.