Coronavirus: lettera aperta del Garante Metropolitano per l’Infanzia e l’Adolescenza
“Questa emergenza “Coronavirus”, visto il suo essere inconsueto e una diffusa e profonda preoccupazione che auspico si riduca riponendo fiducia nei protocolli sanitari e in quelli di sicurezza e contestualmente responsabilizzandoci tutti, necessita il coinvolgimento dei più piccoli e che le istituzioni nazionali e locali prendano in considerazione le proposte che la rete nazionale dei Garanti per l’Infanzia e l’Adolescenza e il mondo associazionistico stanno avanzando per attenuare gli effetti del cosiddetto “Covid 19” sulla salute psicofisica e sul tessuto socio-economico, specialmente in relazione agli infanti e agli adolescenti. Per questi due motivi ho deciso di dare il mio modesto contributo scrivendo questa “lettera aperta”. Lo scrive Emanuele Mattia, Garante Metropolitano per l’Infanzia e l’Adolescenza.
“Sul coinvolgimento, va detto che i bambini e i ragazzi si preoccupano ed è responsabilità degli adulti informarli e star loro vicini. Non ci sono solamente i rischi di natura sanitaria, ma pure quelli relativi ai diritti. Essi possono essere sottoposti a diffidenza e pregiudizio, quindi ad isolamento ed emarginazione, specialmente quelli di origine straniera ed in particolare asiatica, subendo degli scompensi psicologici vedendo la chiusura o l’ostilità da parte di chi fino al giorno prima era compagno di giochi o di banco. Inoltre, i bambini e i ragazzi, soprattutto di fronte al moltiplicarsi di notizie allarmanti, possono esprimere ansie e preoccupazioni, davanti alle quali è opportuno fare chiarezza, sia intervenendo sul suddetto tema dei diritti, sia illustrando in maniera comprensibile per la loro età cosa sta accadendo, quali sono i reali rischi e quali sono le regole da rispettare per proteggersi. Infine occorre spiegare che il diritto alla salute è da considerarsi preminente rispetto ad altri, quindi che, ad esempio, la sospensione dei viaggi scolastici e altre limitazioni alle loro esigenze di socializzazione sono necessarie.
Sulle proposte, mi associo a quelle avanzate a livello nazionale dalla rete dei Garanti per l’Infanzia e l’Adolescenza e dal mondo associazionistico. Per quanto possibile, perché comprendo il momento e le pregresse criticità sistemiche, è necessario che Governo e Regioni rafforzino la sanità, specialmente in territori deboli come la Calabria. E che facciano il massimo stando vicini alle famiglie, soprattutto a quelle che già vivono in situazioni di maggior disagio, cioè quelle con genitori vulnerabili, disoccupati o con redditi molto bassi, occupazioni precarie o che lavorano nei settori direttamente colpiti dal virus, perché i bambini e i ragazzi che vivono in questi contesti, lontani dalla scuola e dai luoghi di aggregazione per via dei blocchi, rischiano ancor di più la marginalità e di subire di disuguaglianze e povertà educativa. Così come a quelle caratterizzata da genitori lavoratori che sono in difficoltà nell’affrontare una riorganizzazione familiare in seguito alle chiusure.
Dunque, ad esempio, vengano introdotte la facoltà di richiedere esenzioni e tariffe agevolate per i servizi per l’infanzia sulla base dell’indicatore della situazione reddituale anche per quelle famiglie che non ne usufruivano e che oggi iniziano a scontare gli effetti della crisi. Oppure la possibilità di assentarsi dal luogo di lavoro per accudire i figli minorenni alternativamente entrambe i genitori o, per evitare il rischio di un aumento delle disuguaglianze, si sostengano le scuole attraverso il rafforzamento dell’accesso gratuito ad internet per la didattica a distanza, senza dimenticare i minori “invisibili” rischiano di uscire definitivamente dal radar delle agenzie educative, da salvaguardare con progetti speciali sul campo. Colgo l’occasione nell’esprimere la mia vicinanza a tutti coloro che stanno lottando in prima linea ed esprimere l’augurio per un celere ritorno alla normalità”.