Dall’Italia all’estero… cervelli in fuga
La nostra economia stenta a decollare e con l’aumento del tasso di disoccupazione, si registra un emigrazione sempre più consistente soprattutto tra i giovani,diretta in particolare nei Paesi del Nord Europa.
Mentre un tempo si partiva per soddisfare una curiosità verso l’estero o per migliorare la propria conoscenza della lingua straniera, adesso per molti, trasferirsi all’estero è diventata una vera necessità dettata dalla difficoltà di trovare un lavoro e dalla mancanza nel nostro Paese di quelle opportunità professionali che, invece, sembrano essere più facilmente raggiungibili altrove soprattutto se si possiede una preparazione di un certo livello.
Un fenomeno questo ancora troppo sottovalutato ma che sta diventando molto preoccupante, perché i nostri talenti portano con loro non solo le loro grandi capacità, ma anche i pochi soldi investiti dallo Stato per istruire questi giovani che poi vengono letteralmente regalati agli altri Paesi.
Le istituzioni sembrano quindi poche attente al futuro di questi ragazzi che all’estero trovano invece tantissime agevolazioni. L’importo della borsa di studio per un dottorato di ricerca è generalmente inferiore e i migliori giovani ricercatori trovano facilmente lavoro presso università e centri di ricerca, con livelli di retribuzione adeguati, migliori tutele e, soprattutto, interessanti prospettive di ricerca e inserimento professionale.
Ma la fuga dei cervelli dall’Italia non è un fenomeno che si manifesta unicamente nel mondo della ricerca. Molti giovani neolaureati interessati ad utilizzare e sviluppare le proprie capacità lasciano il nostro Paese perché non riescono a trovarvi posizioni adatte alle loro capacità, ben remunerate e soprattutto con migliori prospettive di fare carriera.
Ciò che preoccupa è che alla lunga tutto questo rischia di mettere a rischio il futuro progresso culturale, tecnologico ed economico del nostro Paese. I nostri cervelli non stanno fuggendo ma li stiamo letteralmente cacciando, per questo è necessario mettere a punto al più presto tutte quelle strategie possibili per arginare questo fenomeno.
Consolato Malara