Ecolandia partecipa alle celebrazioni del 4 Novembre
Anche Ecolandia partecipa alle celebrazioni del 4 Novembre, festa dell’unità nazionale e delle Forze Armate istituita esattamente 100 anni fa.
La cerimonia al Forte Gullì, il cuore monumentale del Parco, è stata organizzata dalla direzione del Consorzio di gestione per rispondere a una precisa richiesta di alcuni discendenti di due militi che proprio al forte trovarono la morte durante un attacco aereo.
Pasquale Pizzimenti, classe 1897, e Giuseppe Messina, classe 1909, il 25 agosto 1943 erano di guardia sugli spalti della postazione antiaerea quando, all’alba di quel giorno per loro infausto, si trovarono sotto il fuoco di apparecchi angloamericani. I caccia alleati stavano infatti bombardando le coste calabresi con frequenti raid in preparazione allo sbarco che sarebbe avvenuto tra Catona e Reggio Calabria dal 3 al 16 settembre 1943 con l’operazione Baytown.
I familiari di quei due soldati hanno contattato Tonino Perna, presidente del Consorzio chiedendo di poter onorare la memoria dei loro congiunti con l’apposizione di una targa lì dove vennero uccisi. La richiesta è stata accolta con favore visti gli sforzi già posti in essere da Ecolandia per tutelare e valorizzare la memoria storica del territorio. E’ stato quindi deciso di collocare la targa sotto una delle due torrette di avvistamento del forte dove presumibilmente avvenne l’attacco e in prossimità di alcune incisioni realizzate da altri soldati oltre cento anni fa. Quel punto del Forte diventerà così, simbolicamente, un piccolo sacrario a ricordo dei tanti uomini sconosciuti che si sono succeduti al Forte Gullì negli anni in cui fu utilizzato come presidio militare.
La data del 4 Novembre è stata scelta congiuntamente con i familiari come momento più adatto per dare il giusto onore ai due sfortunati soldati.
Alla cerimonia, che inizierà alle ore 16, parteciperà l’amministrazione comunale nella persona del sindaco Giuseppe Falcomatà e degli assessori Giuseppe Marino e Irene Calabrò, il parroco di Arghillà, don Nino Iannò e i rappresentanti delle associazioni combattentistiche del territorio.