Reggio Calabria: Al MArRC la mostra “Umberto Boccioni. Un percorso”
Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria ha il piacere di ospitare, nello spazio accogliente di Piazza Paolo Orsi, la Mostra dedicata a “Umberto Boccioni. Un percorso”, a cura di Marisa Cagliostro, già docente di Storia dell’Architettura presso l’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria e componente del Comitato Scientifico del MArRC, e Antonella Cucciniello, direttrice del Polo Museale della Calabria.
La cerimonia inaugurale si svolgerà sabato 8 febbraio 2020, alle ore 17.30, nella Sala Conferenze.
Interverranno, dopo i saluti del direttore del MArRC, Carmelo Malacrino, e del sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà: l’assessore comunale alla Valorizzazione del patrimonio culturale, Irene Calabrò; il mecenate Roberto Bilotti, direttore del Museo d’arte contemporanea che porta il suo nome “Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona”; lo storico e critico dell’arte Alberto Dambruoso, tra l’altro co-curatore con Maurizio Calvesi del Catalogo generale delle opere di Boccioni (Allemandi, 2026), nel centenario della morte dell’artista tra i più significativi del Novecento e tra i massimi esponenti del futurismo; le curatrici Marisa Cagliostro e Antonella Cucciniello.
L’esposizione sarà aperta al pubblico fino all’8 marzo 2020.
Il direttore Carmelo Malacrino dichiara: “Inauguriamo con grande piacere quest’esposizione dedicata a Umberto Boccioni, l’artista cui la città di Reggio Calabria diede i natali il 19 ottobre 1882. Il Museo avvia, così, un nuovo percorso di valorizzazione rivolto all’arte contemporanea e ai suoi legami con le più profonde radici culturali del territorio calabrese. Con questo progetto, il MArRC entra a far parte della rete dei luoghi dell’arte contemporanea in Italia sulla piattaforma del MiBACT dedicata, appunto, al progetto “Luoghi del Contemporaneo”, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea e Rigenerazione Urbana. Prezioso cammeo di questa mostra – aggiunge il direttore – è lo Sviluppo di una bottiglia nello spazio, copia in bronzo di un modello in gesso realizzato dall’artista nel 1912, anch’essa appartenente alla collezione Bilotti. Si tratta di un vorticoso esempio di natura morta, tema assai raro nella poetica futurista di Boccioni e per questo significativa nel percorso espositivo”.
Le cinque opere grafiche esposte, appartenenti originariamente alla Collezione privata Winston Malbin e poi pervenuti alla Collezione Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, sono attualmente in deposito presso la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone, a Cosenza, in attesa di acquisto da parte dello Stato. Costituiscono un piccolo, ma fondamentale Corpus, fino ad oggi inedito, dal punto di vista critico ed espositivo, che consente una più ampia visione del percorso grafico dell’artista nel primo decennio del Novecento.
Arricchisce ulteriormente l’interessante esposizione, appunto, la scultura in bronzo Sviluppo di una bottiglia nello spazio, anch’essa della Collezione Bilotti, ideata nel 1912. Dopo la morte di Boccioni e varie vicissitudini, il gesso originale fu fortunosamente recuperato da una discarica milanese, in pezzi colorati di rosso minio, e ricostruito, per poi dare seguito ad alcune riproduzioni che si trovano in prestigiosi musei e collezioni private.
Il disegno utilizzato per la comunicazione visiva è uno studio preparatorio al dipinto “La città che sale”, realizzato tra il 1910 e il 1911, oggi conservato al Museum of Modern Art di New York. È un’opera importante, in quanto considerata la prima futurista di Boccioni. Sono presenti i temi fondamentali: il lavoro e la fabbrica, la città moderna, il movimento. Nel disegno, come nel dipinto, lo spazio è occupato da uomini e cavalli, in una scena di intenso dinamismo, nello stile del futurismo.
In occasione del Cinquantenario dalla morte di Umberto Boccioni, nel 1966, fu organizzata proprio al Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria la mostra “Omaggio a Boccioni”, promossa dalla locale Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo, con il patrocinio del Ministero del Turismo e dello Spettacolo, curata da Guido Ballo (in contemporanea curatore della grande Mostra su Boccioni alla Biennale di Venezia). Segue, nel 1983, l’esposizione “Boccioni Prefuturista”, sempre al Museo Nazionale, promossa dall’Università degli Studi di Reggio Calabria sotto l’alto patronato del Presidente della Repubblica e il Patrocinio dei Ministeri della Pubblica Istruzione e dei Beni Culturali (con il Catalogo a cura di Maurizio Calvesi, Ester Coen, Antonella Greco, e molte importanti opere in mostra, alcune mai esposte prima in Italia). La recente presentazione a Reggio Calabria del monumentale Catalogo generale di Umberto Boccioni a cura di Maurizio Calvesi e Alberto Dambruoso ha costituito un momento importante di incontro con la città e di dibattito tra storici dell’arte sulla complessità del contributo dell’artista alla cultura contemporanea nei suoi vari aspetti, rinsaldando un rapporto costante destinato a crescere in intensità e in partecipazione a nuove iniziative.
Afferma la professoressa Cagliostro: “Dopo oltre quindici anni dall’ultima occasione espositiva, si presenta un nuovo omaggio a Umberto Boccioni, nella città che, per una fortunata contingenza dovuta agli spostamenti per lavoro del padre, gli diede i natali da genitori romagnoli. L’occasione si offre a giovani studenti e studiosi e ai visitatori tutti del nostro grande Museo, perché possano godere di piccoli brani della sua opera originale, per meglio comprenderne l’importanza nella storiografia artistica contemporanea e il suo personale contributo al sorgere e formarsi del Movimento Futurista, a fianco dei suoi maggiori esponenti, firmatari del primo Manifesto di Marinetti nel 1909, con Balla, Severini, Russolo e altri contemporanei e proseliti. Ci auguriamo – continua – che questa nostra proposta espositiva sia utile non solo per riportare alla memoria una delle personalità di maggiore rilievo mondiale dell’arte contemporanea, che ha portato il nome di Reggio Calabria nei maggiori musei del mondo, ma anche per sanare la “dimenticanza” di commemorare, nel 2016, il Centenario della morte di Boccioni. Vorremmo che questa mostra segnasse l’inizio di un rinnovato interesse per la storia della città di Reggio in quegli anni e per il ruolo nazionale del gruppo dei futuristi reggini”.
La direttrice Cucciniello commenta: “I musei della Calabria fanno squadra, consapevoli del lavoro di traino che svolge il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria. Siamo ben lieti di collaborare a questa iniziativa e a tutte quelle che il direttore Malacrino intende mettere in campo in sinergia, per valorizzare lo straordinario ma anche ancora poco conosciuto patrimonio culturale nella regione. La collezione delle opere qui presentate, attualmente in deposito presso la Galleria Nazionale di Palazzo Arnone a Cosenza – continua – rappresenta un unicum, nella produzione grafica di Boccioni, per comprendere la fase giovanile dell’artista. Ci auguriamo che questa mostra possa preludere all’acquisizione dei disegni al patrimonio dello Stato”.
Nel periodo dell’esposizione saranno proiettati: il documentario “Sulle tracce del futurismo”, del 1979, dall’archivio Carlo Erba (Roma), da un’idea di Marco Rossi Lecce in collaborazione con Enrico Crispolti, che spiega le vicende della scultura;“Umberto Boccioni. Una Raccolta di disegni e incisioni”, una produzione video del Comune di Rende (CS), curato e messo a disposizione da Tonino Sicoli. Nel catalogo, edito nella Collana del MArRC, curato dalla professoressa Marisa Cagliostro, sono presenti i contributi del direttore del MArRC Carmelo Malacrino e degli studiosi: Alberto Dambruoso, Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, Valentina Tebala, Marisa Cagliostro, Chiara Corazziere, e apparati a cura di Francesca Carneri.
La partecipazione all’Inaugurazione è libera e aperta a tutti.