Violenza di genere, quando le vittime sono gli uomini
Quando si parla di violenza di genere, la prima parola a cui si pensa è “femminicidio”. I recenti fatti di cronaca, infatti, hanno messo in luce quanto questo tema sia spaventosamente caldo e attuale nella società odierna. Brutalità, veemenza, aberrazione sono tutte parole che potrebbero incorniciare la questione a cui, purtroppo, non si è ancora riusciti a dare un freno.
Accanto a questo tema, che necessita di un’attenzione profonda e costante, ce ne è un altro, meno chiacchierato ma altrettanto importante e attuale, sul quale vorrei soffermarmi. E per farlo lancio una domanda: perché si parla così poco degli uomini vittime di abuso?
A rigor di logica, se parliamo di parità, allora le donne non bisognerebbe disegnarle unicamente come vittime ma anche come carnefici. In tutti i popoli democratici vige la regola dell’eguaglianza. E se realmente vogliamo parlare di parità, allora è un tema di cui non possiamo non discutere.
La violenza di genere sugli uomini è una problematica diffusa e sempre più comune anche se, spesso, viene trascurata e sottovalutata dalla società e dai mezzi di comunicazione.
Gli uomini sono spesso vittime all’interno della coppia, nel contesto familiare o sul posto di lavoro e il concetto di carnefice e vittima non si gioca quasi mai nel binomio donna contro uomo ma può avere diverse sfumature. La violenza sugli uomini può essere inflitta sia da persone di sesso femminile che maschile e le dinamiche di potere possono variare (relazione, lavoro, orientamento sessuale).
Potremmo dire, senza voler generalizzare, che, mentre le donne, grazie a diverse campagne di sensibilizzazione e al fatto che si discute sempre più di storie che le vedono vittime, iniziano a chiedere aiuto e denunciare quanto subito, spesso gli uomini scelgono di non cercare sostegno o supporto per paura di essere giudicati o derisi da un contesto che li vuole in un certo modo.
Paradossalmente, la società maschilista in cui viviamo crea problemi anche all’uomo stesso che deve farsi custode di alcune caratteristiche stereotipate essenziali: forte, virile, un duro che non cerca aiuto. La violenza sugli uomini a causa di questi preconcetti sociali che associano gli uomini alla forza fisica e alla capacità di autodifesa viene spesso nascosta e sottovalutata: eppure la sofferenza è di tutti, non solo di alcune minoranze.
Cito, per rafforzare queste tesi, solamente due delle decine di casi che, sempre più frequentemente, vanno ad aggiungersi alle notizie di cronaca negli ultimi periodi: non poco tempo fa un giornale di provincia ha pubblicato la notizia che un uomo di 40 anni era stato aggredito dall’ex compagna dopo aver tentato di porre fine alla relazione. L’uomo era stato picchiato e minacciato di morte, riuscendo poi a fuggire e chiedere aiuto.
Un uomo di 50 anni, invece, è stato violentato da un predatore sessuale dopo essere stato drogato in un locale notturno. L’uomo è riuscito a denunciare l’accaduto alle autorità competenti, ma ha dovuto affrontare un lungo e doloroso processo per ottenere giustizia.
Provando ad ampliare il discorso, le differenze sostanziali tra la violenza sugli uomini e sulle donne includono le dinamiche di potere e controllo. Nella maggior parte dei casi, la violenza sulle donne è perpetrata perlopiù da uomini che bramano di esercitare potere e controllo sulla propria compagna o partner.
Le ragioni della violenza contro gli uomini possono essere molteplici, spesso includono dinamiche di potere e controllo, insicurezze personali o traumi passati.
Alcune di queste ragioni trovano origine in diversi fattori: l’educazione ricevuta, la cultura del machismo, lo stress, i problemi economici o di salute mentale.
Questi uomini, queste persone per meglio concettualizzare il tema, che subiscono violenza possono vivere in un ciclo di abusi difficili da interrompere e possono soffrire di gravi conseguenze fisiche, emotive e psicologiche.
È fondamentale pertanto prendere in considerazione entrambi i tipi di violenza, poiché entrambi hanno conseguenze devastanti per le vittime e possono contribuire a perpetuare un ciclo di violenza nella società. È fondamentale lavorare per sensibilizzare sul tema della violenza di genere in tutte le sue forme e promuovere l’uguaglianza di genere per prevenire e contrastare qualsiasi forma di violenza.
Essenziale deve essere la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla violenza di genere sugli uomini, affinché fornisca supporto e risorse a coloro che ne sono vittime. È tempo di rompere il silenzio e lo stigma che circondano questa forma di violenza, lavorando insieme per creare una società più giusta ed equa per tutti, indipendentemente dal genere.
Dott. Davide Calabrò